Disturbo da Accumulo

DISTURBO DA ACCUMULO

In molte persone si osserva una grande difficoltà nel separarsi dagli oggetti personali, che si traduce
in accumulo spesso molto problematico, di oggetti anche completamente senza valore o, addirittura
pericolosi per la salute. In alcune persone l’accumulo è il risultato della difficoltà a buttare, in altre
è anche l’esito di un eccesso di acquisti (magari solo di specifici oggetti).
Il DA, o disposofobia, è un disturbo poco studiato e con tanti aspetti da definire: sul piano
diagnostico non c’è ancora un grande accordo tra gli esperti sul suo status; sul piano clinico molto
c’è da chiarire e comprendere sul funzionamento e i meccanismi psicologici che lo determinano.
Quali sono i possibili trattamenti?
Esistono sia trattamenti farmacologici che psicologici per la cura del disturbo da accumulo, anche
se gli studi di efficacia sono minori che per i disturbi più studiati, come il DOC, altri disturbi
d’ansia o dell’umore per esempio.
La terapia più usata, però, è quella cognitivo comportamentale che coniuga ERP con altre
componenti della terapia cognitiva (basata sul modello sviluppato da Frost e Steketee). Le
componenti centrali di questo trattamento sono:
 
1. interventi focalizzati sulla motivazione al trattamento;
2. skill training
3. esposizione allo scegliere, buttare, non
4. ristrutturazione cognitiva: si affrontano e modificano le convinzioni, temi personali (magari anche originati nell’infanzia) che hanno causato o mantengono il disturbo

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