Disturbo Oppositivo Provocatorio

DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO

Che cos’è è chi soffre di Distuebo Oppositivo Provocatorio?
La diagnosi di Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) si applica a bambini che esibiscono
livelli di rabbia persistente, irritabilità, comportamenti provocatori ed oppositività, che
causano menomazioni nell’adattamento e nella funzionalità sociale.
 
Quali sintomi mostra un bambino affetto da DOP?
Un bambino al quale viene posta questa diagnosi, deve mostrare tali sintomi in maniera persistente
per almeno 6 mesi e i sintomi devono causare menomazione nel funzionamento personale e sociale.
Una storia precoce di DOP è spesso presente in bambini che vengono successivamente diagnosticati
come Disturbo della Condotta (DC).
 
Quali possono essere le cause?
I fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza del DOP e che aumentano la possibilità di
comportamento dirompente sono: abusi, trascuratezza, disciplina estremamente severa, instabilità
familiare ed eventi stressanti.
 
Perché è consigliata la terapia cognitivo comportamentale?
La Terapia Cognitivo Comportamentale si focalizza su come il bambino con DOP si relaziona
alle situazioni che percepisce come frustranti e pericolose, quindi sui pensieri e sulle emozioni, in
particolare la rabbia, che ne derivano e punta ad insegnargli delle tecniche per imparare a gestirle.
Il lavoro terapeutico con il bambino si svolge attraverso varie fasi: psicoeducazione, skills training,
problem solving, training dell’assertività ecc.
 
Per i genitori di un soggetto con DOP, cosa è consigliabile fare?
Anche per i genitori è prevista una fase psico-educativa, in cui potranno capire bene il disturbo e il
meccanismo sul quale esso si mantiene. Con l’aiuto del terapeuta, impareranno a:
 
  • focalizzare la loro attenzione sui comportamenti positivi dei bambini, in modo da
    incentivare la frequenza con cui si presentano e limitare il verificarsi di comportamenti
    indesiderati (ad esempio attraverso il rinforzo positivo, la token economy, il costo della
    risposta);
  • a riconoscere ed interrompere i circoli viziosi che portano alla cronicizzazione del
    problema;
  • ad avere una visione più realistica e dei pensieri più funzionali rispetto a se stessi e alle
    proprie capacità genitoriali.
  • Il terapeuta fornirà infine degli tecniche comportamentali che aiuteranno i genitori a
    creare un ambiente familiare affettivamente stabile e coerente.

Articoli Recenti

Aree di intervento

Domande Frequenti

Qui la risposta della prima domanda.

Qui la risposta alla seconda domanda

Richiesta Informazioni